Quarantene non a caso
Diario di una libreria attraverso i suoi congiunti
Un progetto ideato da Libreria Il Catalogo:
Alessandra Mondini e Giovanni Trengia
a cura di Minuzie: Lucia Paolucci e Tamar Hayduke
video prodotti da Q&A Projects – Comunicazione e PR
riprese e montaggio di Tamar Hayduke
fotografia e progetto grafico di Tamar Hayduke
la tecnologia è un cellulare e un portatile
link playlist video delle interviste
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L’anno è il 2020. Nel mese di marzo il paese ha detto Io Resto a Casa.
La Libreria Il Catalogo, che si trova in via Castelfidardo nel centro storico di Pesaro, chiude. Alessandra e Giovanni, la cui vacanza annuale non supera i 7 giorni, rimangono fuori dalla porta della loro libreria per più di 7 settimane.
La forma di contatto con i frequentatori e gli habitués della libreria diventa la telefonata. Gli amici chiamano per dispiegare la matassa del lockdown e ne trasmettono l’essenza, riflettono sull’essenziale. Alcuni lavorano nel settore sanitario, la quarantena per loro è tutto un altro luogo. L’isolamento è vissuto dalla prospettiva dei padiglioni dell’ospedale.
Alessandra e Giovanni, una volta tornati in attività, travolti dalla nuova accezione del termine “efficienza”, decidono di incidere quelle testimonianze e farle arrivare a chiunque se ne volesse appropriare. Così chiamano Minuzie, il duo composto dalle autrici Lucia Paolucci e Tamar Hayduke che per mestiere si occupano di narrazione e di documentazione, per affidare loro la creazione di un format, pensato per raccogliere le pagine del diario di giorni ancora non passati.
Il diario è quello de “Il Catalogo”. Le pagine sono gli amici della libreria che uno ad uno, e con mascherine e guanti, raccontano lo straordinario che attraversa la loro vita. Le interviste sono svolte all’interno della libreria, dove gli spettatori, in assembramenti virtuali, potranno illudersi di entrare con calma e accomodarsi ben oltre il tempo di pagare un libro già prenotato e concedersi allora l’imprevisto del racconto.
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MINUZIE | parole non a casoQuarantene non a caso | Diario di una libreria attraverso i suoi congiunti
“Io li cerco e loro trovano me” è il titolo
della prima performance di minuzie.
Il progetto MINUZIE vuole definirsi come un progetto
di parole non a caso: prima pensate, poi scritte
e ripensate e riscritte e alla fine cantate o recitate!
K O M I T A S Ì N – ovvero “A Komitas” –
canti armeni antichi sovrapposti a paesaggi sonori contemporanei
video YouTube
Komitas (o padre Komitas) è un compositore, musicologo, etnologo il cui principale contributo consiste nella esplorazione e nella documentazione della tradizione musicale dell’Armenia orientale e occidentale, segnando con dei tratti incisivi una nuova ipotesi di identità culturale, recuperata da un patrimonio millenario. La sua ricerca va oltre la musica, poiché abbraccia la natura geografica, la storia e l’antica cultura del suo popolo, espressa in linguaggio musicale.
Il 150-esimo anniversario della nascita di Komitas è incluso nel calendario UNESCO 2019 delle commemorazioni di eventi storici e anniversari di personalità eminenti.
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F I L B A I T | corso
di familiarizzazione con l’arabo
In arabo la parola CASA : BAIT coincide con la parola verso.
Cioè BAIT – casa – significa anche VERSO POETICO.
Questo corso di introduzione all’arabo l’ho chiamato FILBAIT che significa: DENTRO IL VERSO, poiché Mahmoud Darwish, uno dei maggiori poeti di lingua araba, e la cui opera sarà al centro del percorso proposto, in una sua intervista del 1997 cita questa rara e affascinante coincidenza linguistica constatando che, per un poeta, non c’è gratificazione maggiore che vedere le persone considerare i suoi versi come delle case da abitare.
Gli incontri saranno a margine tra lezione e performance e si svilupperanno in due parti:
1. Lettura del testo originale, che sarà messo a disposizione degli aderenti in precedenza, insieme alla traduzione. Qui la partecipazione consiste solo nell’ascolto, una fruizione passiva della melodia e del ritmo della poesia recitata.
2. Presentazione di uno o più aspetti caratteristici della lingua araba, con esercizi di pronuncia e scrittura.
Saranno quattro incontri durante i quali si innesterà un senso di familiarità con l’arabo e alla fine i partecipanti saranno (perfino) in grado di scrivere 2 parole e recitare 1 verso!
Il corso è rivolto a chi nutre interesse per la lingua araba e sente un fascino per la sonorità dell’arabo standard contemporaneo; di chi desidera ritagliarsi una serata alla settimana, per vivere il piacere di una situazione ibrida tra apprendimento e alterità, dove il verso poetico si adotta temporaneamente per essere abitato.